Quale molecola determina l'odore dei nonni?

Biagio Flavietti • 23 luglio 2023

Quale molecola determina l’odore di anziano?

Ogni anno, il 23 luglio, si festeggia la "Giornata mondiale dei nonni e degli anziani" e per questo vogliamo parlarvi di un cosa che li riguarda molto molto da vicino. A tutti è capitato di entrare a casa dei nonni e di avvertire uno strano odore, che si intensifica via via che ci si avvicina per salutarli. Si tratta di un odore dolciastro e di stantio che avvolge loro, i loro abiti e soprattutto le loro case. Ma di cosa si tratta? E' un profumo utilizzato da tutti i nonni del pianeta oppure è una molecola prodotta proprio dal loro organismo? Cerchiamo di capirlo in questo articolo.

Chi è responsabile dell'odore degli anziani?

Molecola dell'odore di anziano (2-nonenale)

Come altri odori prodotti dall'organismo, anche questo "odore di persona anziana" viene prodotto quando le sostanze chimiche delle ghiandole della pelle vengono scomposte in piccole molecole odorose e volatili che si diffondono nell'aria. Esistono alcune ricerche che hanno indagato sulle cause delle specificità olfattive dell'odore che proviene da persone anziane: secondo questi studi la molecola responsabile sarebbe il 2-nonenale, un'aldeide insaturo che è associato con le alterazioni dell'odore corporeo umano che si verificano durante l'invecchiamento. Questa molecola verrebbe creata dalla scomposizione ossidativa di altre sostanze chimiche nel tempo e produrrebbe quello che viene descritto come uno "sgradevole odore grasso ed erbaceo" nelle persone, molto simile al sapore "di cartone" della birra stantia.

I giapponesi sono stati coloro che hanno intrapreso più studi in questo campo. Tant’è vero che l'odore di anziano assume un particolare rilievo nella cultura giapponese, dove è perfino indicato con un termine specifico: kareishu.
I ricercatori selezionarono una serie di volontari in varie fasce d’età e utilizzando particolari magliette assorbenti e analizzandole, riscontrarono in quelle indossate da persone anziane, una
concentrazione tre volte superiore di 2-nonenale rispetto alle magliette di persone più giovani.  Ciascun donatore doveva dormire per cinque notti con una t-shirt dotata di quadranti di stoffa sotto le ascelle che sono poi stati chiusi in barattoli di vetro, per poi essere analizzati nel dettaglio. 

Perché ci sarebbe questo cambiamento di odore negli anziani?

L’aldeide responsabile di questi odori deriverebbe da un cambio del metabolismo, che durante gli anni avviene nel corpo delle persone che invecchiano. Infatti, in questi soggetti si è rilevata una concentrazione aumentata di omega-7, che probabilmente è legata alla genesi di questa molecola. I ricercatori hanno notato la presenza di più acidi grassi insaturi omega-7 nelle magliette indossate dai soggetti più anziani e hanno ipotizzato che il 2-nonenale derivi proprio dalla rottura di queste catene di acidi grassi Le aldeidi che ne derivano, specialmente se a basso peso molecolare, sono molto volatili e si propagano facilmente nell’aria, diffondendo questo tipico aroma senile.


La teoria più accreditata finora è quella riproduttiva e, infatti, secondo questa ipotesi l'odore caratteristico degli anziani permetterebbe di individuare il partner sessuale più adatto in base all'età. Questo, però, è un fattore applicabile nel mondo animale, dove si va alla ricerca del partner più anziano (ancor fertile) perché capace di donare geni più resistenti per la propria prole.


In attesa di ulteriori chiarimenti da parte della scienza, ci piace pensare che questo in realtà sia l’odore della “saggezza”, che caratterizza i nonni di tutto il mondo.

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