Incendi e intossicazione da fumo
Incendi e intossicazione da fumo
Gli incendi stanno affliggendo gran parte dell'Europa, attanagliando piccoli centri rurali ma anche grandi città. Oltre ai danni strutturali ad edifici e beni materiali, gli incendi possono generare fumi e polveri sottili che possono creare danni anche all'organismo umano e nello specifico al sistema respiratorio. Soggetti con asma e BPCO possono subire serie ripercussioni, ma non sono i soli. Con questo articolo capiremo quali sono le cause legate all'intossicazioni da fumo e cosa fare se si vive una situazione di pericolo come un'incendio.
Quali sono i fattori di danno legati agli incendi?

In occasione di un incendio divampato e non controllabile si creano situazioni di estremo pericolo per chi si trova nelle prossimità dell'evento. Ma i pericoli per l’incolumità e la salute dell'individuo sono dovuti a diversi fattori:
- all'azione diretta delle fiamme e dei materiali incandescenti;
- al calore prodotto dalla combustione;
- al fumo che si sprigiona dall’incendio;
- alla presenza di polveri sottili.
Mentre le ceneri e il fumo sono percepibili e visibili nell'aria, le polveri sottili sono invisibili in quanto costituite da sostanze liquide e solide, di diametro compreso tra 2.5 e 10 micrometri (μm) e possono entrare facilmente in contatto con il sistema respiratorio. Sarà questo, insieme al fumo della combustione, il fattore di danno analizzato in questo articolo, tralasciando i danni ovviamente provenienti dalle fiamme, come ustioni e scottature. Questo perché le intossicazioni da fumo e polveri sottili possono colpire anche le persone non in diretto contatto con le fiamme, che cercando i mettersi in salvo.
Cosa succede all'organismo in conseguenza all'esposizione ai fumi e alle polveri sottili?
Il danno provocato dal fumo è principalmente legato a un danno a livello dell'apparato respiratorio, che si associa a tre differenti complicanze per l'organismo:
- La prima reazione più immediata è dovuta al danno termico del calore sulle vie aeree superiori, con conseguente ostruzione e avvelenamento da ossido di carbonio.
- Sindrome da distress respiratorio (ARDS) che si instaura a distanza di 24-48 ore dopo il danno termico;
- complicazioni polmonari tardive, tra cui polmonite, atelectasie ed embolie polmonari.
Acetaldeide, benzene, acido cianidrico, ammoniaca, ossido di azoto
e ossido di carbonio, sono solo alcune delle sostanze derivanti dalla combustione incompleta di materiali, che provocano irritazione ma anche
bronco-costrizione
e ulteriori danni all'organismo. I danni al corpo umano derivano proprio dalla broncocostrizione, con l'invana capacità di cercare di umidificare e raffreddare l'aria inalata, nel tentativo di proteggere il parenchima polmonare.
Cos'è l'intossicazione da monossido di carbonio?

L'intossicazione da monossido di carbonio (CO) è una condizione grave causata dall'inalazione e dall'accumulo di monossido di carbonio, un gas inodore, insapore e invisibile, prodotto dalla combustione incompleta di sostanze contenenti carbonio, come il carbone, il gas naturale, il petrolio e il legno. Questo gas si lega alla molecola di emoglobina presente nel sangue, riducendo la sua capacità di trasportare ossigeno ai tessuti del corpo. Quando una persona è esposta al monossido di carbonio, questo gas si lega all'emoglobina (200 volte) più facilmente e più strettamente rispetto all'ossigeno. Questa unione è così forte che impedisce all'emoglobina di trasportare l'ossigeno ai tessuti del corpo. Di conseguenza, il sangue diventa meno capace di trasportare ossigeno, e questo può causare un'insufficiente ossigenazione dei tessuti e degli organi.
I sintomi di questa intossicazione possono variare da lievi a gravi e includono mal di testa, vertigini, nausea, vomito, affaticamento, confusione mentale e, nei casi più gravi, perdita di coscienza, coma e persino morte. La gravità dell'intossicazione dipende dalla concentrazione di CO nell'ambiente e dalla durata dell'esposizione ai fumi.

Quali sono i danni provocati dalle polveri sottili?
Le polveri sottili meritano un discorso a sé e, infatti, si tratta di particelle solide o liquide sospese nell'aria, caratterizzate da dimensioni molto ridotte e capaci di penetrare profondamente nel sistema respiratorio umano. Esse vengono classificate in base alle loro dimensioni, in particolare alla loro (AED), in tre categorie principali:
- Particolato PM10: questa categoria comprende le particelle con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micron (micrometri o μm). Le particelle PM10 includono polveri più grosse, come polvere di sabbia, pollini e particelle prodotte da attività umane, come le polveri sottili prodotte dai processi industriali.
- Particolato PM2.5: Questa categoria include le particelle con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 2.5 micron. Le particelle PM2.5 sono molto più sottili delle PM10 e possono penetrare più facilmente nel tratto respiratorio inferiore, raggiungendo i polmoni. Esse includono fumo di sigaretta, inquinamento atmosferico da traffico veicolare e particolato prodotto da combustione.
- Particolato ultrafine: Questa categoria comprende le particelle con diametro inferiore a 0.1 micron. Queste particelle sono le più piccole e possono raggiungere anche gli alveoli polmonari. Sono prodotte principalmente da processi di combustione, come quelli dei motori a combustione interna.
Prima di pensava che l'intossicazioni da polveri interessasse le vie aeree e i polmoni, ma ora si sa che esistono particolati di 2.5 μm di diametro che possono essere respirati, cioè possono penetrare attraverso gli alveoli polmonari nel circolo sanguigno e raggiungere altri organi, depositandovisi e provocando malfunzionamento dell'organo stesso. Più sono piccole e più le polveri sottili creano danni, e quelle che si vengono a formare in occasione di incendi sono proprio quelle a diametro minore e quindi le più pericolose. Queste particelle possono peggiorare situazioni respiratorie già compromesse, quali quella dei pazienti con asma o BPCO o generare stati di intossicazione prolungati.

Come prevenire un'intossicazione da fumi?
Purtroppo non esistono vere e proprie forme di prevenzioni, se non quella di allontanarsi dalla fonte dell'incendio e del fumo. Tuttavia la Protezione Civile ha stilato un vademecum per fronteggiare gli incendi e in particolare consiglia di:
- Respirare attraverso un fazzoletto o una pezza bagnata ed evitare di avvicinarsi al fuoco.
- Cercare una via di fuga sicura: una strada o un corso d'acqua. Non fermarsi in luoghi verso i quali soffia il vento. Si potrebbe rimanere imprigionati tra le fiamme e non avere più una via di fuga;
- Stendersi a terra in un luogo dove non c'è vegetazione incendiabile. Il fumo tende a salire e in questo modo si evita di respirarlo;
- Se non si ha altra scelta, cercare di attraversare il fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata, per portarsi in un luogo sicuro;
- L'incendio non è uno spettacolo, quindi
non sostare lungo le strade.